martedì 24 marzo 2009
Usando l'Explorer di Windows (o il gestore finestre equivalente per gli altri sistemi operativi) può essere più comodo trascinare un file da una cartella all'altra per spostarlo. Facendo questa operazione tra disco fisso e unità rimovibile (floppy, memoria usb…) si ottiene una copia e non uno spostamento, cioè il file originale rimane nella sua posizione.
martedì 10 marzo 2009
Memorie e Bus
Per fornire le istruzioni da eseguire alla CPU serve uno spazio in cui immagazzinarle. Si può distinguere tra dispositivi di immagazzinamento momentanei e permanenti. Con "memoria" si indica tipicamente il tipo "volatile", ed è detto anche "Immagazzinamento primario", Primary Storage.
Di questo Primary Storage fanno parte alcune memorie interne alla CPU e le RAM (Random Access Memory). Le memorie interne alla CPU sono di capacità non molto elevata, ma molto veloci e permettono l'utilizzo di istruzioni frequenti con un minimo dispendio di tempo. Le RAM contengono istruzioni che il computer utilizza in esecuzione e quindi i dati in esse contenuti non sono indirizzabili dall'utente e vengono eliminati con lo spegnimento del computer. RAM indica la possibilità di accedere a una cella di memoria in qualsiasi momento indipendentemente dalla sua posizione (al contrario delle memorie ad accesso sequenziale, come i nastri magnetici che richiedevano la lettura di tutto il contenuto del disco fino al punto desiderato).
Del Primary Storage possono far parte anche delle memorie non volatili dette ROM (Read Only Memory, ossia Memorie a Sola Lettura). Queste sono tipicamente utilizzate in dispositivi che hanno un unico utilizzo, come le calcolatrici o i giochi da bar per esempio. Anche nei pc si utilizza una ROM per immagazzinare il programma che permette l'avvio del computer (bootstrap, calzastivali), che è il BIOS, ma questo verrà trattato più avanti. Senza questo programma già pronto per l'accesso da parte della CPU l'avvio del computer non sarebbe possibile.
Anche le ROM sono riprogrammabili, ma la procedura è lenta e poco conveniente.
I bus sono i collegamenti su piastra che permettono la comunicazione dei dati tra la CPU e la memoria. Con l'evoluzione dei processori anche le memorie e i bus sono stati velocizzati, pertanto nella descrizione delle caratteristiche di un computer si può trovare anche la velocità di accesso alla RAM e dei bus stessi.
domenica 8 marzo 2009
Il funzionamento della CPU
La CPU come abbiamo visto elabora delle istruzioni per risolvere un determinato problema. Le istruzioni sono contenute in quello che viene chiamato programma o applicazione. Il programma può risiedere in un supporto di memorizzazione esterno, come un disco o una memoria flash USB, o sul disco fisso, per esempio. Quando l'utente "lancia" l'applicazione, questa viene caricata nella memoria primaria (RAM). Da qui la CPU procede con l'elaborazione delle istruzioni, una per una. Per fare questo, la CPU si appoggia su diversi registri che memorizzano temporaneamente le istruzioni e i dati: prende un'istruzione dalla memoria e la mette in un registro, prende eventuali dati dalla memoria, stabilisce di che tipo di operazione si tratta, la esegue e restituisce il valore, mentre altri registri aggiornano il punto in cui si è arrivati e registrano la posizione nella memoria della prossima istruzione da eseguire. Questa sequenza (semplificata) è detta "Preleva-Decodifica-Esegui", più nota come "Fetch-Decode-Execute" ed è il ciclo di lavoro fondamentale di una CPU. Della CPU fanno quindi parte diversi registri che possono memorizzare dati, istruzioni o indirizzi, la ALU, o unità aritmetico-logica che esegue le operazioni, e la cache. Quest'ultima è un tipo di memoria molto veloce e relativamente poco capiente, che viene utilizzata per mettere a disposizione della CPU una parte della memoria che si prevede verrà utilizzata più frequentemente, in modo da limitare l'accesso alla memoria stessa che è più lenta e rallenterebbe in questo modo le operazioni. I bus sono invece i canali attraverso i quali le informazioni vengono spostate.
L'esecuzione delle operazioni è sincronizzata da un dispositivo detto "clock", che trasmette degli impulsi sempre uguali a una frequenza regolare. La frequenza è ora calcolata in MHz o GHz, dove 1 Hz = 1 oscillazione al secondo. Durante ogni ciclo può quindi essere svolta una operazione, e il ciclo stesso può essere suddiviso in più sottocicli se le parti dell'operazione devono essere svolte in un determinato ordine. Questa frequenza permette di avere un'idea di quanto veloce è un calcolatore: avrete sentito parlare, ad esempio, di un processore Intel Pentium IV da 3000 MHz, o di un Pentium I da 133 MHz etc.
lunedì 23 febbraio 2009
Cenni di base
Lo scopo è automatizzare l'elaborazione dell'informazione, il che ci consente di risparmiare tempo e delegare una parte del nostro lavoro a qualcuno che non se ne lamenterà ;-)
La parte che è chiamata Unità Centrale di Elaborazione (di solito indicata con CPU, Central Processing Unit) è in sostanza la "mente", quella parte del computer che esegue effettivamente i calcoli. Perché questa possa fare qualcosa occorre che riceva delle istruzioni, che vengono immagazzinate in memorie, e ovviamente ci sarà anche un modo per trasmettere il risultato all'utente. In sostanza, abbiamo Input (dati in ingresso all'elaboratore), elaborazione e Output (dati dall'elaboratore all'utente).
Come opera un computer? Si possono individuare diversi livelli di operazione: il più basso è quello fisico, cioè la circuiteria elettronica. Il Sistema Operativo è un livello più alto, che fa praticamente da interfaccia tra l'utente e i livelli più bassi di operazione, che non sono direttamente accessibili. Quindi il SO permette l'utilizzo dell'hardware da parte dell'utente. Al SO si appoggiano i programmi applicativi per utilizzare l'hardware; questi ultimi (come Microsoft Word, il lettore multimediale o un programma di fotoritocco) svolgono delle funzioni specifiche, consentendo la risoluzioni di problemi di vario genere.
Questo è tutto per ora, alla prossima.